News
Intervista a Filippo Campanile del Gruppo di lavoro "CONAI - Imballaggi e Plastic Tax"
Scritto da: Assocasa
Di che cosa si occupano i gruppi di lavoro di cui fa parte?
Il gruppo di lavoro “CONAI-imballaggi” si occupa di approfondimenti in tema packaging nell’ambito del contesto normativo e degli adempimenti necessari per la corretta partecipazione al Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI).
Il nostro gruppo di lavoro affronta anche questioni non strettamente inerenti alla compliance normativa, ma che riguardano azioni volontarie o in generale le buone pratiche per il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento della riciclabilità del packaging.
Il gruppo di lavoro “Plastic Tax” segue la fase di implementazione dell’imposta di consumo sulla plastica, con il ruolo principale di comunicare alle imprese associate eventuali sviluppi tecnico normativi sull’entrata in vigore della norma, prevedendo le azioni che le imprese devono svolgere per adeguarsi alle complesse prescrizioni.
Che ruolo ha all’interno del gruppo di lavoro?
Sono il coordinatore dei gruppi di lavoro e, insieme ai colleghi, mi preoccupo che sia fornita alle aziende associate una panoramica completa e sempre aggiornata sulle normative riguardanti il packaging. Come coordinatore dei gruppi, inoltre, ho la possibilità di collaborare con le istituzioni, per garantire una transizione normativa ottimale per le imprese e il settore.
Infine, affrontando io quotidianamente le tematiche legate al packaging dei prodotti di largo consumo, al pari degli altri componenti del gruppo metto a disposizione le mie competenze come spunti per un confronto costruttivo.
Quali sono i traguardi più significativi raggiunti fino ad ora?
La grande partecipazione agli incontri dimostra quanto sia aumentata la sensibilità da parte dell’industria di fronte ai temi della sostenibilità, e quanto sia elevato il peso del packaging all’interno dei vari obiettivi che il suo perseguimento impone di raggiungere.Da segnalare il lavoro di confronto con Conai nelle varie fasi di definizione del contributo diversificato della plastica. La finalità della diversificazione è quella di incentivare l’uso di imballaggi più facilmente riciclabili, collegando il livello contributivo all’impatto ambientale nelle fasi di fine vita/nuova vita. Alla fine del 2022 è stata deliberata un’ulteriore segmentazione degli imballaggi in plastica, in vigore dal primo gennaio 2023, con il duplice impegno di Conai di legare sempre più i valori del contributo ambientale sia all’effettiva riciclabilità e al circuito di destinazione, sia al deficit di catena, ossia al rapporto fra costi e ricavi delle attività di raccolta, selezione e riciclo.Con riferimento al tortuoso percorso che sta seguendo l’implementazione della Plastic Tax, l’obiettivo raggiunto fino ad ora è stato quello di trovare una sintesi tra le innumerevoli criticità applicative emerse nel corso delle nostre riunioni, e di presentarla a Confindustria Centrale come materiale aggiuntivo da portare agli opportuni tavoli di discussione. Gli ultimi tre anni sono stati particolarmente impegnativi, poiché tale il provvedimento in cantiere ha fortemente preoccupato l’industria, non solo per il potenziale effetto recessivo, ma soprattutto per la macchinosità dei criteri applicativi. La mobilitazione all’interno dell’industria è stata davvero coesa, raggiungendo per il momento gli obiettivi prefissati.
Quali sono gli obiettivi più ambiziosi previsti per il futuro?
Un importante tema sul quale occorrerà continuare a lavorare è quello della normativa italiana sull’etichettatura degli imballaggi, che ha creato numerosi problemi all’industria, legati alla gestione delle scorte, all’organizzazione degli spazi in etichetta e alla difformità regolamentare tra prodotti italiani e quelli destinati ad altri paesi UE.
Anche in questo caso le associazioni sono riuscite a limitare i danni, ottenendo il posticipo dell’entrata in vigore della norma e l’introduzione di regole meno impattanti, tra cui lo smaltimento scorte e la possibilità di utilizzare soluzioni digitali. Preoccupa il fatto che la Commissione Europea stia procedendo alla revisione della Direttiva Imballaggi, si teme la possibile introduzione di ulteriori prescrizioni, che vadano a sovrapporsi o addirittura confliggere con quelle nazionali.
Un altro obiettivo riguarda ancora la Plastic Tax, affinché si ponga la plastica al centro di un progetto di sviluppo industriale più ampio e molto innovativo, per esempio attraverso la ricerca nel campo del riciclo chimico.
Quali consigli per la detergenza / igiene / organizzazione quotidiana può dare ai consumatori in base alla sua esperienza professionale?
Il consiglio che mi sento di dare ai consumatori è quello di prestare sempre molta attenzione ai consigli riportati in etichetta, attuando comportamenti responsabili come il corretto smaltimento dei flaconi a fine ciclo e l’utilizzo del giusto dosaggio. Il fatto che l’industria da molti anni stia proponendo prodotti concentrati, al fine di ridurre la mole di packaging da gestire a fine ciclo, deve essere vissuto dal consumatore come opportunità da sfruttare maggiormente, non solo a favore dell’ambiente, ma anche per praticità di utilizzo, trasporto, stoccaggio e raccolta differenziata.
Inoltre, va posta massima attenzione nel non miscelare mai detergenti diversi e non travasare mai detersivi in contenitori che non siano ad essi specificamente dedicati. Il mercato propone diversi prodotti per specifici utilizzi, non per pura volontà di segmentazione, ma perché oggetti, indumenti o superfici diversi vanno puliti con prodotti aventi diverse caratteristiche.
Assocasa promuove il Charter A.I.S.E. per una pulizia sostenibile, iniziativa volontaria dell’industria della detergenza che impegna le aziende all’adozione di procedure per il continuo miglioramento della sostenibilità del proprio prodotto in tutte le fasi del ciclo di vita: dalle materie prime utilizzate, fino alla progettazione degli imballaggi e all’informazione sui comportamenti corretti per un uso sicuro.